Anno: 1940
Durata: 88 min
Rapporto: 1,37:1
Genere: animazione, fantastico, drammatico, musicale
Regia: Ben Sharpsteen, Hamilton Luske, Bill Roberts, Norman Ferguson, Jack Kinney, Wilfred Jackson, T. Hee
Soggetto: Carlo Collodi
Sceneggiatura: Ted Sears, Otto Englander, Webb Smith, William Cottrell, Joseph Sabo, Erdman Penner, Aurelius Battaglia, Bill Peet
Produttore: Walt Disney
Casa di produzione: Walt Disney Productions
Distribuzione (Italia): RKO Radio Pictures
Effetti speciali: Edwin Aardal, Ugo D’Orsi, Sandy Strother, Cornett Wood
Musiche: Leigh Harline, Paul J. Smith
Scenografia: Bruce Bushman
Art director: Charles Philippi, Hugh Hennessy, Ken Anderson, Dick Kelsey, Ken O’Connor, Terrell Stapp, Thor Putnam, John Hubley, McLaren Stewart, Al Zinnen,
Bruce Bushman, Arthur Heinemann, Charles Payzant
Character design: Joe Grant, Albert Hurter, John P. Miller, Campbell Grant, Martin Provenson, John Walbridge
Animatori: Fred Moore, Frank Thomas, Milt Kahl, Bill Tytla, Ward Kimball, Art Babbitt, Eric Larson, Wolfgang Reitherman, Jack Campbell, Ollie Johnston, Bernard
Wolf, Don Towsley, Don Lusk, John Lounsbery, Norman Tate, Jack Bradbury, Lynn Karp, Charles A. Nichols, Art Palmer, Joshua Meador, Don Tobin,
Robert Martsch, George Rowley, John McManus, Don Patterson, Preston Blair, Les Clark, Marvin Woodward, Hugh Fraser, John Elliotte
Sfondi: Claude Coats, Merle Cox, Ed Starr, Ray Huffine, Dick Anthony, Eric Hansen, Mique Nelson, Art Riley
Pinocchio è un film del 1940 diretto da registi vari. È un film d’animazione prodotto dalla Walt Disney Productions e basato sul romanzo di Carlo Collodi Le avventure di Pinocchio. Storia d’un burattino (1883). È il secondo Classico Disney. Con questo nuovo film d’animazione, Walt Disney sperava di ripetere il successo di Biancaneve e i sette nani (1937), ma la seconda guerra mondiale non permise di raggiungere il risultato desiderato. Inoltre, Walt Disney era allo stesso tempo su un progetto più ambizioso, Fantasia (1940). Il film fu distribuito nei cinema degli Stati Uniti dalla RKO Radio Pictures il 7 febbraio 1940.
La trama del film coinvolge un vecchio falegname di nome Geppetto che intaglia un burattino di legno di nome Pinocchio, il quale viene portato in vita dalla Fata Azzurra, che gli dice che può diventare un bambino vero se si dimostra “bravo, coraggioso, disinteressato”. Così iniziano le avventure del burattino per diventare un bambino vero, che coinvolgono molti incontri con una serie di loschi personaggi. Il film venne adattato da Aurelius Battaglia, William Cottrell, Otto Englander, Erdman Penner, Joseph Sabo, Ted Sears e Webb Smith dal libro di Collodi. La produzione fu supervisionata da Ben Sharpsteen e Hamilton Luske, e le sequenze del film vennero dirette da Norman Ferguson, T. Hee, Wilfred Jackson, Jack Kinney e Bill Roberts. Pinocchio fu una conquista rivoluzionaria nel settore degli effetti animati, dando movimento realistico a veicoli, macchinari ed elementi naturali come pioggia, fulmini, neve, fumo, ombre e acqua. Grazie ai suoi risultati significativi nelle tecniche di animazione, è spesso considerato il capolavoro finale di Disney. Esso è tuttavia molto più cupo degli altri Classici Disney.
Le analisi critiche di Pinocchio lo identificano come un semplice racconto morale che insegna ai bambini i benefici del duro lavoro e dei valori della classe media. Anche se divenne il primo film d’animazione a vincere un premio Oscar competitivo – vincendone due, per la migliore colonna sonora e la migliore canzone per “Una stella cade” – inizialmente fu un flop. Realizzò infine un profitto nella sua riedizione del 1945, e oggi è considerato tra i migliori Classici Disney mai fatti, e uno dei migliori film d’animazione di tutti i tempi, con un raro punteggio del 100% sul sito Rotten Tomatoes. Il film e i personaggi sono ancora prevalenti nella cultura popolare, apparendo in vari parchi Disney e in altre forme di intrattenimento. Nel 1994 Pinocchio venne inserito nel National Film Registry degli Stati Uniti per essere “culturalmente, storicamente o esteticamente significativo”.
Incassi
Finanziariamente, Pinocchio non fu inizialmente un successo. Gli incassi al botteghino del rilascio iniziale del film furono al di sotto sia del successo senza precedenti di Biancaneve che delle aspettative dello studio. Il film era costato 2.289.247 circa 650.000.000$ oggi, molto di più del costo di Biancaneve, incassando alla fine dell’uscita originale, una cifra variabile fra 1,4 e 1,9 milioni, circa 530.000.000$ oggi.
Questo fu dovuto principalmente al fatto che la seconda guerra mondiale e le sue conseguenze avevano tagliato fuori i mercati europei e asiatici all’estero, e ostacolato il successo internazionale di Pinocchio
Nonostante i suoi primi sforzi al box office, una serie di riedizioni negli anni dopo la seconda guerra mondiale si dimostrarono più efficaci, e permisero al film di girare un profitto. Nel 1973 il film aveva già guadagnato 13 milioni di dollari dalla versione iniziale del 1940 e le quattro riedizioni; ulteriori ristampe negli anni successivi hanno portato Pinocchio ad un incasso totale di 84.254.167 dollari, circa 500.000.000$ oggi per un totale complessivo di 1.050.000.000 oggi a fronte di una spesa di circa 650.000.000$ oggi
Riconoscimenti
1941 – Premio Oscar
Migliore colonna sonora a Leigh Harline, Paul J. Smith e Ned Washington
migliore canzone (When You Wish Upon a Star) a Leigh Harline e Ned Washington
1941 – Premio Hugo
Nomination Miglior rappresentazione drammatica (forma breve) a Ted Sears, Ben Sharpsteen e Hamilton Luske
1989 – ASCAP Award
Miglior canzone (When You Wish Upon a Star) a Leigh Harline e Ned Washington
2016 – Online Film & Television Association
Miglior film
Nel 1994 è stato aggiunto alla lista della National Film Registry.
Distribuzione
Data di uscita
Pinocchio debuttò a New York il 7 febbraio 1940. Dopo una proiezione a Los Angeles due giorni dopo, la RKO Radio Pictures fece uscire il film in tutti gli USA il 23 febbraio. In Italia Pinocchio arrivò solo il 5 novembre 1947.
Le date di uscita internazionali sono state:
23 febbraio 1940 negli USA
26 febbraio in Brasile (Pinóquio)
13 marzo in Argentina (Pinocho)
13 maggio nel Regno Unito
16 maggio in Australia
19 luglio in Messico (Pinocho)
7 ottobre in Portogallo (Pinóquio)
3 febbraio 1941 in Svezia
12 febbraio 1942 in Cile
13 maggio in Svizzera
12 novembre in Egitto
31 gennaio 1943 in Finlandia (Pinokkio)
7 febbraio 1944 in Spagna (Pinocho)
22 maggio 1946 in Francia
13 giugno in Belgio
5 settembre in Norvegia
19 dicembre a Hong Kong
5 novembre 1947 in Italia
7 febbraio 1949 in Polonia (Pinokio)
15 luglio nei Paesi Bassi
25 maggio 1950 in Danimarca
23 maggio 1951 in Germania Ovest
1º aprile 1952 in Austria
17 maggio in Giappone (Pinokio)
7 ottobre nelle Filippine
14 maggio 1954 in Guyana
23 marzo 1967 in Libano
17 agosto 1976 a El Salvador
6 ottobre 1985 in Kuwait
Produzione
Fonti e primi adattamenti
Carlo Collodi (1826-1890)
Pinocchio disegnato da Enrico Mazzanti (Firenze, 1883)
Carlo Collodi, giornalista ed educatore italiano, iniziò nel 1881 a scrivere una serie di racconti intitolata La storia di un burattino, apparsa nel Giornale per i bambini e pubblicata in forma di libro nel 1883, con il titolo Le avventure di Pinocchio. La prima traduzione inglese comparve negli Stati Uniti nel 1892. Come notato da Jacqueline Rose, analogamente a Peter e Wendy di J. M. Barrie, la storia originale venne rapidamente alterata dagli adattamenti, come confermarono R. Wunderlich e P. Morrisey in The Desecration of Pinocchio in the United States, una pubblicazione della conferenza annuale della Children’s Literature Association del 1981. Così, nel 1904, la romanziera Emily Gray pubblicò una traduzione “riveduta” del testo di Collodi. Seguirono rapidamente altri adattamenti, letterari o cinematografici.
La storia di Pinocchio avrebbe dovuto essere adattata in un film d’animazione in Italia nel 1936 con il titolo Le avventure di Pinocchio, ma il lungometraggio non vide mai la luce. Anche una versione teatrale di Yasha Frank venne presentata nel giugno del 1937 a Los Angeles, benché il testo non sarebbe stato pubblicato fino ad aprile 1939. In questo adattamento, Pinocchio diventa un innocente incapace di svolgere qualsiasi malefatta.
L’idea di utilizzare il romanzo di Collodi per fare un lungometraggio animato sembra essere stata suggerita a Disney, a differenza di Biancaneve. In una lettera datata 8 aprile 1935 a Walt Disney, K. Evers, un’amica di famiglia, suggerì l’uso della storia di Pinocchio per un film, ma non ancora un lungometraggio. Il 4 luglio dello stesso anno, il giornalista e scrittore italofrancese Joseph-Marie Lo Duca suggerì, anch’egli in una lettera indirizzata a Disney, l’idea di un adattamento cinematografico animato della storia di Pinocchio. Disney incontrò Lo Duca nell’estate del 1935, durante un viaggio in Europa per recuperare le fonti di ispirazione per i suoi film, tra cui Biancaneve e i sette nani.
Al fine di realizzare il suo adattamento del romanzo di Collodi, Disney acquisì diverse versioni e traduzioni del lavoro, e chiese anche a una delle sceneggiatrici di servizio del personale, Bianca Majolie, di eseguirne una sua traduzione.
Doppiatori originali
Dickie Jones: Pinocchio, Alessandro
Christian Rub: Geppetto
Cliff Edwards: Grillo Parlante
Evelyn Venable: Fata Azzurra
Walter Catlett: Volpe
Frankie Darro: Lucignolo
Charles Judels: Mangiafuoco, Postiglione
Mel Blanc: Asini, Gatto, Marionette soldato
Don Brodie: Imbonitori del Paese dei balocchi
Marion Darlington: Uccelli
Patricia Page: Marionette
Doppiatori italiani
Mario Corte: Geppetto
Carlo Romano: Grillo Parlante
Lydia Simoneschi: Fata Azzurra
Mario Gallina: Volpe
Mario Besesti: Mangiafuoco
Rosetta Calavetta: Marionette
Tracce
Una stella cade – 3:14
Il burattino – 5:45
Sequenza dell’orologio – 0:54
Motivo del gattino – 0:40
La Fata Azzurra – 3:27
Fai una fischiatina – 1:36
Vecchio Geppetto – 4:43
Andando a scuola – 4:18
Hi-Diddle-Dee-Dee – 1:40
Mi dispiace – 1:36
Mai mi legherai – 2:23
Il truce Mangiafuoco – 2:27
Riunione triste – 3:21
Lezioni di bugie – 2:31
Mi piace la pianola – 0:49
Verso il Paese dei balocchi – 4:45
Il Grillo arrabbiato – 1:19
Trasformazione – 3:49
Messaggio della Fata Azzurra – 1:29
Al salvataggio – 0:33
Cavalloni – 1:28
Motivo sconsolato – 1:42
Mostro di sveglia – 2:03
La casa della balena – 3:18
Un bimbo in carne ed ossa – 1:41
Trama
[spoiler]Finita la canzone principale del film, Una stella cade, il Grillo Parlante inizia a raccontare una storia su un desiderio che si avvera. In flashback, vagabondando, il Grillo arriva nella bottega del falegname Geppetto, in cui entra per riscaldarsi dal freddo e in cui osserva il falegname completare un burattino di legno, che chiama Pinocchio. Prima di addormentarsi, Geppetto esprime ad una stella chiamata “stella dei desideri” il desiderio che Pinocchio possa essere un bambino vero. Infatti, durante la notte, mentre Geppetto e i suoi due animali domestici, il pesce rosso Cleo e il gatto Figaro, e il Grillo Parlante dormono, la stella scende sulla terra e prende la forma di una fata vestita d’azzurro. Esaudendo il desiderio di Geppetto, la Fata Azzurra dona la vita a Pinocchio, lasciandolo però nel corpo di un burattino e dicendogli che se vorrà diventare un bambino vero in carne ed ossa dovrà dimostrare di essere “bravo, coraggioso e disinteressato”. La Fata inoltre appunta il Grillo, nel frattempo entrato in scena, nel ruolo di coscienza di Pinocchio.
Geppetto, svegliatosi nel cuore della notte, scopre che il suo desiderio si è avverato e per la gioia si mette a ballare con Pinocchio. Il giorno successivo manda suo “figlio” al suo primo giorno di scuola. Sulla strada però l’ingenuo Pinocchio è traviato da due truffatori, il Gatto e la Volpe, che lo convincono ad unirsi allo spettacolo di burattini di Stromboli, detto Mangiafuoco, che si tiene la sera stessa, invece di andare a scuola. Nonostante il Grillo tenti di riportare il suo allievo sulla retta via, Pinocchio si reca allo spettacolo e diventa l’attrazione principale di Mangiafuoco. Dopo lo spettacolo quest’ultimo, quando Pinocchio sta per andare a casa da suo padre, lo rinchiude in una gabbia di ferro con l’intento di utilizzarlo per i suoi spettacoli in giro per il mondo a scopo di lucro, per poi bruciarlo una volta diventato “troppo vecchio per esibirsi”. Durante la notte, la Fata Azzurra compare nuovamente a Pinocchio e gli chiede perché non sia andato a scuola. Nonostante le sollecitazioni del Grillo, Pinocchio racconta una storia inventata al momento per nascondere le sue colpe, ma ad ogni bugia il suo naso cresce finché non diventa come il ramo di un albero. Smascherato, Pinocchio promette di essere buono e onesto da quel momento in poi, e la Fata Azzurra gli fa tornare il naso alla normalità e lo libera all’insaputa di Stromboli, avvertendolo però che è l’ultima volta che potrà aiutarlo.
Intanto, all’osteria del Gambero Rosso, il Gatto e la Volpe festeggiano con il Postiglione, al quale la Volpe racconta con orgoglio il loro raggiro nei confronti di Pinocchio e mostrandogli la miserevole somma di denaro che Mangiafuoco ha dato loro per il burattino. Il Postiglione gli propone un lavoro (apparentemente) molto più redditizio: portargli ragazzi svogliati e disubbidienti in modo che lui li possa condurre al Paese dei balocchi, un luogo famigerato il cui accesso e’ stato reso illegale dalle autorità, tanto che la stessa Volpe sobbalza soltanto a sentirne il nome temendo cosa potrebbe accadere se venissero scoperti. Il Postiglione prima lo rassicura dicendogli che nessun ragazzo è mai tornato “umano” da quel posto e poi obbliga con la paura i due a eseguire il compito. Così, prima che Pinocchio e il Grillo arrivino a casa di Geppetto, il burattino viene nuovamente raggirato dal Gatto e dalla Volpe, i quali lo convincono di essere stressato e che l’unico rimedio sia riposarsi andando appunto al Paese dei balocchi, che a detta della Volpe è una “terra felice di spensieratezza”. Durante il tragitto Pinocchio conosce Lucignolo, un ragazzo scaltro e indisciplinato, diventandone subito amico. Arrivati sull’isola del Paese dei balocchi, Pinocchio e gli altri ragazzi si gettano in ogni genere di vizio: gioco d’azzardo, birra, fumo, risse ed eccessi di ogni tipo. Il Grillo, dopo essersi separato in malo modo da Pinocchio a causa dell’irruenza di Lucignolo, cercando di andarsene dall’isola scopre che i ragazzi che vi risiedono sono destinati a trasformarsi in asini ed essere venduti dal Postiglione come bestie da soma. Ritornato velocemente da Pinocchio, lo trova già mezzo trasformato con coda e orecchie da asino e lo salva facendolo fuggire dall’isola prima che la trasformazione sia completa.
Al ritorno, Pinocchio e il Grillo trovano il laboratorio di Geppetto vuoto e, grazie ad una lettera della Fata Azzurra, scoprono che Geppetto, mentre si avventurava in mare alla ricerca di Pinocchio, è stato inghiottito da una balena. Determinato a ritrovare suo padre, Pinocchio salta sul fondo del mare, accompagnato dal Grillo. Tuttavia Pinocchio viene presto trovato e ingerito dalla balena, all’interno della quale si riunisce con Geppetto, Figaro e Cleo. Anche se sorpreso dalle orecchie e la coda da asino di Pinocchio, Geppetto è felice di riavere con sé il suo “omettino”. Determinato ad uscire, Pinocchio dà fuoco a della legna in modo da indurre la balena a starnutire espellendoli. Il piano funziona, ma la balena infuriata li insegue. Alla fine, Pinocchio riesce a salvare Geppetto trascinandolo a nuoto in una grotta sotto una scogliera e facendo in modo che la balena ci si schianti contro. Nonostante l’atto eroico, Pinocchio muore durante il salvataggio. Mentre il gruppo piange sul corpo di Pinocchio, la Fata Azzurra avvalora il sacrificio del burattino come prova del suo essere “bravo, coraggioso e disinteressato” e lo fa risorgere in forma umana, per la gioia della sua famiglia. Quando il Grillo si rivolge alla fata per ringraziarla, questa gli dona un distintivo d’oro, come da lui desiderato all’inizio dell’avventura.[/spoiler]
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Questo topic è stato modificato 6 anni, 1 mese fa da G&G Aurora.
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